Cultura e tradizione
Esaminando un tappeto moderno o meglio ancora contemporaneo, mi comporto come se mi trovassi di fronte ad un pezzo antico in quanto un tappeto annodato a mano rimane influenzato dalla cultura e dalla tradizione del luogo di provenienza e risente fortemente dell’epoca nella quale è stato annodato. Ora mi chiederete come un tappeto moderno possa risentire del luogo di provenienza se, per effetto della globalizzazione, le diverse fasi della lavorazione vengono effettuate in luoghi distanti tra loro a volte migliaia di chilometri. Vero è che ognuna di queste provenienze lascia tracce distinte che si riconoscono nel tappeto se non direttamente dal disegno, espressione diretta dell’artista, dalla tecnica e dai materiali usati, espressioni di culture millenarie.
Per quanto riguarda l’influsso dell’epoca è necessario definire che cosa intendiamo per “tappeto moderno”. Si tratta di un tappeto annodato a mano con disegno non direttamente riconducibile alle iconografie tradizionali. Si può richiamare a stili del passato, può ripercorrere l'art nouveau, l'estetica modernista, la pop art o può essere riconosciuto mediante nomi convenzionali come optical, minimalista, neo pop.
Alcuni prototipi di questi tappeti cominciano ad essere annodati nei primi decenni del ‘900 e durante tutto il secolo l’annodatura di pezzi di design rimane confinata entro quantitativi talmente limitati da rimanere pressochè sconosciuta. Sul finire del secolo, con il diffondersi di nuove produzioni, si adottano disegni moderni in manifatture di vasta diffusione; soprattutto negli ultimi tre lustri possiamo distinguere momenti o, se preferite, tendenze o mode differenti.
Disegni soprattutto decorativi e reinterpretazioni di motivi classici, esprimono una prima fase di passaggio durante la quale non si è ancora avuto il coraggio di staccarsi decisamente dalla tradizione ma si è cercato di reinterpretarla dando ai disegni storici un particolare respiro, una chiave talmente nuova da renderli quasi irriconoscibili.
Un’ulteriore spinta innovativa avviene con il nuovo millenio; staccandosi in modo definitivo da schemi legati alla tradizione e, sfruttando i vantaggi che offre la manifattura nepalese, alcuni pioneri come Jan Kath e Jurghen Dahlmans, interpretando pienamente le tensioni, le commistioni e, perché no! anche i disagi del nostro tempo, creano opere di assoluto rilievo che non definiamo più semplicemente moderne ma contemporenee. In questo contesto si collocano anche alcuni studi avanzati tratti direttamente da opere pittoriche riprodotte o rielaborate in collezioni di tappeti che prendono il nome dalla corrente artistica alla quale si ispirano; ad esempio la collezione informale che ho prodotto è tratta dalle opere di Daniela Marchetti. Ancora più avanti e rivolte addirittura al futuro la collezione Samsung nella quale artisti indiani interpretano la visione surrealista dell'esotico, presumono di ritrarre la propria arte vista dall'occidente e così in simmetrica contrapposizione interpretano stupendamente la propria visione di quello che per loro è esotico : L'occidente.
venerdì 22 gennaio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento